Nella terra del passato vivente. La scoperta dell'Albania nell'Europa del primo Novecento ["High Albania", 1909]Haute Albanie, la terre du passé vivant. La découverte de l’Albanie dans l’Europe du début du XXe siècle

Mary Edith Durham, Olimpia Gargano

Résumé :
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Lecce, Besa, 2016, Coll Entropie, 70; categoria: Letteratura albanese/reportage, 370 p.ISBN: 978-88-497-1034-2, € 25,00Scutari, 8 mai 1908. Edith Durham commence son voyage, seulement accompagnée d’un guide, au cœur de la haute Albanie, région mal connue, réputée dangereuse, frontière entre deux cultures – le monde ottoman et le monde chrétien –, un siècle après Lord Byron, et dans une période troublée pour ce pays des Balkans et pour la région.Edith Durham (1863-1944) était l’une de ces voyageuses britanniques intrépides, qui partit en solitaire armée d’un carnet de croquis, d’un appareil photo et d’un phonographe à cylindres avec lequel elle fut la première à enregistrer les chants populaires albanais. Elle fit plusieurs voyages dans les Balkans et se livra progressivement à des recherches ethnographiques en se consacrant finalement à l’Albanie à partir de 1908. Ses récits racontent ses incursions dans cette région de la côte Adriatique qui semble avoir échappé au temps : Through the Lands of the Serb (1904), The burden of the Balkans (1905), High Albania (1909), The struggle for Scutari (1914), Twenty Years of Balkan Tangle (1920), The Sarajevo Crime (1925), Some Tribal Origins, Laws and Customs of the Balkans (1928). Elle se dévoua activement à la cause de l’indépendance albanaise.Le présent ouvrage est la première traduction en italien de High Albania. The land of the Livig Past (Londres, Edward Arnold, 1909) : Haute Albanie. La terre du passé vivant.Scutari, 8 maggio 1908. Ai primi chiarori dell’alba, Edith Durham e la sua guida escono furtivamente dalla città per entrare nel cuore dell’Alta Albania, in territori comunemente considerati pericolosi e quasi mai esplorati da viaggiatori stranieri. Se un secolo prima Lord Byron aveva celebrato l’Albania del sud, dedicandole versi magnifici nel Pellegrinaggio del Childe Harold, le regioni del nord rimanevano avvolte nel mistero: erano le terre “dell’innominabile turco”, la frontiera fra islam e cristianità.Munita di album da disegno, macchina fotografica e fonografo a rulli con cui registrò le prime incisioni di canti popolari balcanici, l’intrepida londinese si avventurò tra comunità sperdute e minuscoli villaggi i cui nomi non erano neanche segnati sulle carte geografiche. Quel viaggio nell’ignoto la portò a conoscere usanze e tradizioni le cui origini si perdevano nelle nebbie del mito, un piccolo universo a ridosso delle coste dell’Adriatico orientale rimasto prodigiosamente ai margini del tempo e della storia.Ora che l’Albania si è lasciata alle spalle il lunghissimo isolamento cui l’avevano confinata la dominazione ottomana prima e la dittatura comunista poi, questo libro offre ai lettori italiani una guida alla scoperta di uno dei più antichi e finora meno noti patrimoni culturali europei.Mary Edith Durham (Londra 1863-1944), pittrice e illustratrice, cominciò a dedicarsi alla ricerca etnografica in occasione dei suoi primi viaggi nei Balcani. A partire dal 1908 e per tutto il resto della sua vita i suoi interessi di studio e le sue attività sociali e umanitarie si concentrarono sull’Albania, di cui sostenne attivamente la causa per l’indipendenza nazionale.Nella Terra del Passato Vivente è la prima traduzione italiana di High Albania (1909). Gli altri suoi libri sono Through the Lands of the Serb (1904), The Burden of the Balkans (1905), The Struggle for Scutari (1914), Twenty Years of Balkan Tangle (1920), The Sarajevo Crime (1925). Scrisse inoltre saggi e contributi etno-antropologici e fu corrispondente per numerose testate giornalistiche. Olimpia Gargano, ricercatrice associata al laboratorio CTEL di Nizza, insegna Italiano e Latino al liceo “Angelico Aprosio” di Ventimiglia. Traduttrice letteraria da inglese, francese, tedesco, è dottore di ricerca in Letteratura Comparata dell’Università Nice Sophia Antipolis e dell’Università di Napoli “L’Orientale”. La sua ricerca verte sull’analisi dell’immagine dell’Albania nella letteratura moderna e contemporanea, con particolare riguardo alle opere di Mary Edith Durham, Alexandre Degrand, Ugo Ojetti.L’elenco delle sue pubblicazioni è accessibile on line: https://landaverde.academia.edu/OlimpiaGargano .
Date de publication : 2018-07-22
Type de document : Article dans une revue
Affiliation : Centre transdisciplinaire d’épistémologie de la littérature et des arts vivants (CTELA) ; Université Nice Sophia Antipolis (1965 - 2019) (UNS)-Université Côte d'Azur (UniCA)
Source : hal-04510110

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Mary Edith Durham, Olimpia Gargano, « Nella terra del passato vivente. La scoperta dell'Albania nell'Europa del primo Novecento ["High Albania", 1909]Haute Albanie, la terre du passé vivant. La découverte de l’Albanie dans l’Europe du début du XXe siècle », Loxias, 2018-07-22. URL : https://hal.science/hal-04510110